Filantropi miliardari, non solo Bill Gates e George Soros

Berggruen

Non solo le star Bill Gates in sella alla sua Foundation con la moglie Melinda, e George Soros a bordo della corazzata Open Society illuminano il dorato palcoscenico dei filantropi-miliardari.

Adesso c’è una new entry che ha tutte le carte in regola, e palate da miliardi di dollari al seguito, per animare il panorama a stelle e strisce, anche in vista della prossima corsa per la Casa Bianca.

Si tratta di Nicolas Berggruen, nato a Parigi e con un doppio passaporto, tedesco e americano. Sotto il profilo politico si è fatto notare per il forte appoggio fornito ad Emmanuel Macròn nella scalata all’Eliseo e per la salda amicizia con il numero uno della Commissione EuropeaUrsula von der Leyen.

La sua story è davvero leggendaria, popolata da mille interessi e mille incarichi, che lo proiettano su molteplici scenari. Alcuni non poco inquietanti.

Passiamo allora in rassegna le tappe della sua irresistibile ascesa nel mondo che conta: soprattutto in quel Deep State che da anni condiziona pesantemente la vita politica negli Stati Uniti e non solo.

 

Il Berggruen Institute. In apertura Nicolas Berggruen

 

TUTTE LE STARS DEL FIRMAMENTO

Nasce navigando nell’arte parigina, figlio di un ricco collezionista di origine ebraico-tedesca, Heinz Berggruen, e dell’attrice Bettina Moissi, con lontane ascendenze italiane.

Il decollo professionale trova la sua base a New York, dove inizia uno shopping immobiliare e dà vita ad un fondo fiduciario da 250 mila dollari. Azioni, obbligazioni, private equity ed hedge fund diventano man mano il suo pane quotidiano.

Nel 1984 fonda Berggruen Holdings.inc, la prima creatura di un arcipelago sempre più affollato. E poi smisurato. Nell’ombra, evitando i riflettori dei media.

Lo sprint è di dieci anni fa, quando nel 2010 crea il Berggruen Institute, un “think and action tank” acquartierato a Los Angeles che si trasforma nell’elemento di propulsione per una catena di iniziative in tutti i campi, dalla politica all’economia e alla finanza, dalla filosofia all’arte. Seguendo il suo grande sogno, e quello dei suoi proseliti: cambiare l’Uomo, fonderlo in un unicum con la Tecnologia, realizzare il Transumanesimo.

Tre i bracci operativi del suo poliedrico Istituto.

Il 21st Century Council, che somiglia non poco ad un Bilderberg a stelle e strisce. Riunisce ex capi di stato, ‘pensatori globali’, imprenditori “provenienti da tutti i confini culturali e politici per affrontare i problemi derivanti dai cambiamenti di potere della globalizzazione dominata dall’Occidente a un mondo multipolare”. Ottimo e abbondante menù. Una sorta di “G-20 ombra”, lo definiscono i suoi aficionados.

Il secondo braccio è rappresentato dal ‘Consiglio sul Futuro dell’Europa’, che naturalmente si occupa di portare avanti il progetto di un’Europa sempre più unita. Mentre il terzo è più prettamente americano, trattandosi del ‘Think Long Commettee for California’, che punta alla riforma del sistema di governo in quello stato.

 

Un summit del 21st Century Council. Al centro, accanto a Berggruen, Henry Kissinger

 

LE POLTRONISSIME

Lunga la sfilza di prestigiose poltrone occupate dall’ubiquo Nicolas. Nel suo pedigree, infatti, spuntano il ‘Counsil on Foreign Relations’, il ‘Pacific Council on International Policy’, il ‘World Economic Forum’, il ‘Brookings International Advisory Council’, il ‘NYU President’s Global Coucil’ e via di questo plurigriffato passo.

Tra le tante perle lungo il percorso, per il suo prestigioso Institute, la creazione di “The WorldPost” sei anni fa, una “pubblicazione globale online senza scopo di lucro”, così si autodefinisce. Nel 2018 ha iniziato a pubblicare attraverso la piattaforma del Washington Post. Roba non da poco.

Altrettanto significativo il recente parto cinese, attraverso la creazione, sempre nel 2018, del Berggruen China Center, localizzato a Beijng. Che così, ugualmente, si autocelebra: “Il China Center è tra le prime istituzioni di ricerca a livello globale a concentrarsi sul riunire scienziati dell’intelligenza artificiale e filosofi cinesi per promuovere la comprensione reciproca e il pensiero innovativo, e sulle fonti intellettuali di governance non occidentali per gli affari interni e globali nell’era digitale”. Non poco criptico e tortuoso, comunque emblematico del complesso mix politico e scientifico vagheggiato dal filantropo-miliardario.

 

Un evento al Berggruen China Center

 

UN TIP PER TOP

Ed eccoci al cuore del problema. I veri programmi di mister Nicolas e dei suoi seguaci, sintetizzati nel Transition Integrity Project, TIP per i fans.

Una creatura appena sbocciata, fine 2019, e secondo alcuni analisti già uno dei gangli del potere trasversale. Appunto quel Deep State che pesa come un macigno sui destini di mezzo mondo.

TIP  è un gruppo bipartisan di oltre 100 dirigenti di governo e di campagne elettorali attuali e precedenti, accademici, giornalisti, esperti di sondaggi, ex funzionari del governo federale e statale, tutti preoccupati per potenziali interruzioni alle Elezioni presidenziali degli Stati Uniti del 2020.

Una mobilitazione non da poco!

Del team fanno parte, tra gli altri, Michael Steele, ex presidente del Comitato nazionale repubblicano; John Podesta, ex capo di stato maggiore della Casa Bianca dell’ex presidente degli Stati Uniti Bill Clinton; l’ex governatore del Michigan Jennifer Granholm; l’ex segretario di stato del Kentucky Trey Grayson; l’ex presidente del Comitato nazionale democratico Donna Brazile, e i giornalisti William Kristol, Edward LuceMax Boot e David Frum.

Rosa Brooks

La supervisione per la carica dei 100 è affidata a due esperti. Si tratta di due tra i più stretti collaboratori di Super Nicolas: Rosa Brooks e Nils Gilman. La prima è un ex alto funzionario del Pentagono e docente di diritto all’Università di Georgetown, a Washington. Il secondo è stato vice cancelliere dell’Università di Berkeley, in California, ed è oggi ‘Vice President of Programs” al Berggruen Institute.

Poche settimane fa, in piena estate, TIP ha condotto una serie di “esercitazioni sui giochi di guerra”, in vista del voto per le presidenziali. Così dettagliati: “Gioco uno: una vittoria ambigua di Biden; gioco due: completa vittoria di Biden; gioco tre: cancella Trump Win; gioco quattro: vittoria di Narrow Biden”. E ad agosto scorso – ciliegina sulla torta – TIP ha pubblicato un rapporto che delinea i risultati: “Noi valutiamo che il (sic) presidente Trump probabilmente contesterà il risultato sia con mezzi legali che extralegali, nel tentativo di mantenere il potere. Eventi recenti, inclusa la riluttanza del presidente a impegnarsi a rispettare i risultati delle elezioni, sottolineano le distanze estreme a cui Trump potrebbe essere disposto a spingersi per restare in carica”.

 

LA PROSSIMA TRASFORMAZIONE UMANA…

Ma torniamo agli impegni sociali, civili (sic) e scientifici presi da filantropo-miliardario Nicolas. Sintetizzati politicamente, come abbiamo visto, attraverso TIP e, sotto il profilo più prettamente scientifico e filosofico, mediante “The Transformations of the Human Program”, in sostanza una guida pratica verso i paradisi del “Transumanesimo”.

Due i cardini fondamentali su cui poggia tutto il “Sistema” sognato dai suoi Profeti, che oggi trovano una super sponda finanziaria nei filantropi-miliardari, capeggiati da George Soros e, appunto, Nicolas Berggruen:

intelligenza artificiale e biotecnologie.

Il Mega Programma trova il supporto operativo assicurato da un folto team di Fellows di tutte le specie: Junior Fellows, Fellows, Senior Fellows, tra scienziati, intellettuali, artisti “piazzati” (“placed”) negli “Al and biotech laboratories”.

Non vi corre qualche brivido lungo la schiena?

Se ancora no, allora eccovi servita una pietanza sulla quale Fellows e non solo stanno lavorando da tempo: il programma “CRISPR-CAS9”, ovvero come ti modifico il DNA.

Come ti creo il robot, il sogno di tanti miliardari e filantropi alla Bill Gates e alla Elon Musk. Ed ora di mister Nicolas e dei suoi super Programmi Umanitari.

Così descrive Andrea Geremicca, che dal 2014 fa parte dell’Organizating team del TEDx Roma ed è visiting professor e Mentor presso la John Cabot University: Crispar è stato già sfruttato per cambiare il Dna nelle cellule dei topi e delle scimmie, mentre in Cina e negli Usa gli scienziati hanno dimostrato che è possibile impiegarlo per cambiare dei geni negli embrioni umani. Questa tecnologia può essere impiegata non solo negli adulti, affetti da patologie, ma anche negli embrioni umani, per ‘potenziare’ qualsiasi essere umano”.

Capito?

Andrea Cinquegrani

Fonte: http://www.lavocedellevoci.it/2020/09/12/filantropi-miliardari-non-solo-bill-gates-e-george-soros/

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