Le presstitutes nazionali e internazionali hanno sguazzato in chiacchiere da bar dello sport… 

…a proposito della super-bomba sganciata dai nostri amici a stelle e strisce per festeggiare la Pasqua in Afghanistan.

Se inserite la frase “madre di tutte le bombe” su Google otterrete 1.210.000 risultati, se inserite “mother of all bombs” ne otterrete ben 20.600.000.

Oltre venti milioni di link su una bomba, davvero uno spettacolo entusiasmante che la dice lunga sul livello di evoluzione dell’umanità.

In TV dibattiti senza fine sulla sua potenza, sui suoi effetti, sul costo di produzione, sui possibili utilizzi nella prossima ventura guerra santa al dittatore cicciottello della Corea del Nord.

Quello che però le prostitute della stampa non scrivono è che la MOAB, simpatico acronimo che sta per Massive Ordnance Air Blast, dal costo di appena 314 milioni di dollari è stata utilizzata per distruggere quelle stesse gallerie, oggi usate dai guerriglieri del Daesh, che erano state finanziate dagli Stati Uniti negli anni ’80.

Avete capito? Prima le finanziano per aiutare gli jihadisti che combattono contro l’Unione Sovietica e poi le distruggono per combattere (apparentemente) quegli stessi jihadisti…

Ecco, se avete afferrato questo concetto, iniziate a comprendere il senso più profondo della democrazia da esportazione.

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