Nell’Ottobre di due anni fa scoppiava lo scandalo delle centraline manipolate Volkswagen…

…che, in pochissimi giorni, bruciava metà della capitalizzazione in borsa della Casa tedesca, la quale stava per diventare la prima azienda automobilistica al mondo, sorpassando la Toyota.

Oggi tocca alla FCA, che viene “scoperta” con le mani nella marmellata dai solerti guardiani del mondo, gli americani, tramite la Environmental Protection Agency.

Che strana combinazione, vero?

Uno potrebbe pensare: ma come, dopo la legnata toccata alla Volkswagen voi continuate a falsificare i dati di emissione? Ma allora siete proprio masochisti… 

Ora, ragioniamo: come è possibile, secondo voi, che un sistema di spionaggio globale che registra ogni nostro sospiro e, naturalmente, ogni segreto industriale di qualsiasi azienda di rilievo, ignorasse che le Case automobilistiche addomesticano i dati di emissione, peraltro fissati da limiti praticamente irraggiungibili?

Non vi suonano strane queste “scoperte a orologeria”?

Il fatto è che per le Aziende che vogliono dominare il mercato vale la stessa regola che vale per le persone che ambiscono a posti di comando.

Devono essere RICATTABILI, dunque controllabili.

Gli illeciti delle Case automobilistiche – come di altre aziende – erano perfettamente note da anni sia ai tecnici e agli ingegneri coinvolti sia alle autorità di controllo, ma su di loro si è sempre chiuso un occhio.

Fino a che non è servito – per finalità squisitamente politiche – fare la “scoperta” delle centraline taroccate, nascondendosi dietro la ridicola foglia di fico delle preoccupazioni ambientalistiche.

Come l’affaire Volkswagen rappresentava ieri un preciso monito alla Germania, oggi l’affaire FCA è un messaggio inequivocabile all’Italia; che facciano molta, ma molta attenzione a come si muovono nelle loro politiche estere.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo!

Facebook
Pinterest
Twitter
Email
Telegram
WhatsApp

Ti potrebbero interessare:

it_IT

Accedi al sito

accesso già effettuato